Miopia
La miopia è un vizio refrattivo, a causa della quale i raggi luminosi provenienti da un oggetto posto all’infinito non si focalizzano correttamente sulla retina ma davanti ad essa. Per questo motivo il soggetto miope vede sfuocato da lontano ma decisamente meglio da vicino.
La lente dell’occhiale non fa altro che allungare il fuoco affinché si posizioni sul piano retinico.
La miopia dal punto di vista clinico può essere classificata in:
● miopia congenita: rilevabile nei primi anni di vita, solitamente di grado medio o elevato e generalmente stazionaria.
● miopia semplice: insorge tra i 7 e i 20 aa circa, aumenta progressivamente e si arresta più o meno al termine della crescita corporea. Generalmente non supera le 6 diottrie.
● miopia degenerativa: insorge in età più precoce rispetto alla miopia semplice e la progressione si può protrarre più a lungo raggiungendo livelli più elevati (a volte oltre le 30 diottrie). Dà origine ad alterazioni degenerative a carico del vitreo, della coroide e della retina capaci di produrre gravi deficit permanenti dell’acutezza visiva. Le complicanze più temibili sono il distacco di retina, la maculopatia miopica, il glaucoma.
Per questi motivi la miopia non può essere considerata un semplice vizio refrattivo da correggere con un occhiale ma in alcuni casi una vera e propria condizione patologica dell’occhio da tenere sotto controllo con visite specialistiche periodiche.
Chirurgia refrattiva
È la chirurgia che consente di correggere la miopia ed altri vizi di refrazione come l’ipermetropia e l’astigmatismo rendendo il paziente indipendente dagli occhiali.
Di seguito verranno descritte le procedure chirurgiche più utilizzate.
PRK (cheratectomia fotorefrattiva) è una tecnica che prevede la rimozione dell’’epitelio corneale (lo strato più superficiale della cornea capace di auto-rigenerarsi) e l’utilizzo di un laser ad eccimeri in grado di modellare la cornea modificandone la curvatura in modo tale da correggere il vizio refrattivo (miopia, ipermetropia, astigmatismo). Al termine dell’’intervento viene applicata una lente a contatto terapeutica che sarà rimossa dopo qualche giorno.
Dopo l’intervento per 2-3 giorni è possibile avvertire dolore e fotofobia, sintomi generalmente controllabili mediante terapia medica. La visione sarà sfuocata per 3-5 giorni per poi migliorare progressivamente. Potrebbe essere necessario 1 mese per ottenere il massimo della prestazione visiva.
La PRK viene preferita ad una tecnica alternativa come la Lasik nei casi di cornea sottile, sindrome dell’’occhio secco, e in soggetti che svolgono attività potenzialmente traumatizzanti per l’occhio. In quest’ultimo caso infatti la PRK non prevedendo il taglio di un lembo corneale non espone al rischio di dislocazione traumatica del lembo.
LASIK (laser-assisted in situ keratomileusis) è una tecnica chirurgica che come la PRK utilizza il laser ad eccimeri per modellare la cornea in modo tale da correggere il vizio refrattivo. A differenza della PRK però in questa tecnica non viene rimosso l’epitelio corneale ma tramite un laser a femtosecondi si crea una sottile sezione a cerniera della cornea detta lembo corneale. Il chirurgo solleva il lembo appena creato, applica il laser ad eccimeri sullo stroma della cornea in modo da correggere il vizio di refrazione e completa la procedura riposizionando il lembo senza applicare punti di sutura.
Il vantaggio della Lasik rispetto alla PRK risiede nella mancata rimozione dell’’epitelio corneale che si traduce in minori fastidi nel periodo post-operatorio ed in un più rapido recupero visivo.
SMILE (Small Incision Lenticule Extraction) è una tecnica che prevede l’utilizzo di un unico laser a femtosecondi, il VisuMax® Zeiss, capace di creare, al di sotto della superficie della cornea, un lenticolo (pari al difetto visivo da correggere) che viene estratto dal chirurgo attraverso una microscopica incisione. Per questo motivo è una tecnica mini-invasiva che consente di trattare miopie anche elevate, e particolarmente adatta ai pazienti con sindrome dell’occhio secco.
Impianto di Lente Fachica è una tecnica chirurgica che prevede l’impianto all’interno dell’occhio di una lente capace di correggere il vizio refrattivo. La lente, morbida e in materiale biocompatibile, viene generalmente posizionata tra l’iride e il cristallino. Trattandosi di una chirurgia intraoculare è chiaramente più invasiva rispetto ad una tecnica laser e per questo motivo risulta indicata solo in quei pazienti che a causa di una cornea troppo sottile o di un vizio refrattivo troppo elevato non sono candidabili al trattamento laser.


Miopia
La miopia è un vizio refrattivo, a causa della quale i raggi luminosi provenienti da un oggetto posto all’infinito non si focalizzano correttamente sulla retina ma davanti ad essa. Per questo motivo il soggetto miope vede sfuocato da lontano ma decisamente meglio da vicino.

La lente dell’occhiale non fa altro che allungare il fuoco affinché si posizioni sul piano retinico.

La miopia dal punto di vista clinico può essere classificata in:
● miopia congenita: rilevabile nei primi anni di vita, solitamente di grado medio o elevato e generalmente stazionaria.
● miopia semplice: insorge tra i 7 e i 20 aa circa, aumenta progressivamente e si arresta più o meno al termine della crescita corporea. Generalmente non supera le 6 diottrie.
● miopia degenerativa: insorge in età più precoce rispetto alla miopia semplice e la progressione si può protrarre più a lungo raggiungendo livelli più elevati (a volte oltre le 30 diottrie). Dà origine ad alterazioni degenerative a carico del vitreo, della coroide e della retina capaci di produrre gravi deficit permanenti dell’acutezza visiva. Le complicanze più temibili sono il distacco di retina, la maculopatia miopica, il glaucoma.
Per questi motivi la miopia non può essere considerata un semplice vizio refrattivo da correggere con un occhiale ma in alcuni casi una vera e propria condizione patologica dell’occhio da tenere sotto controllo con visite specialistiche periodiche.
Chirurgia refrattiva
È la chirurgia che consente di correggere la miopia ed altri vizi di refrazione come l’ipermetropia e l’astigmatismo rendendo il paziente indipendente dagli occhiali.
Di seguito verranno descritte le procedure chirurgiche più utilizzate.
PRK (cheratectomia fotorefrattiva) è una tecnica che prevede la rimozione dell’’epitelio corneale (lo strato più superficiale della cornea capace di auto-rigenerarsi) e l’utilizzo di un laser ad eccimeri in grado di modellare la cornea modificandone la curvatura in modo tale da correggere il vizio refrattivo (miopia, ipermetropia, astigmatismo). Al termine dell’’intervento viene applicata una lente a contatto terapeutica che sarà rimossa dopo qualche giorno.
Dopo l’intervento per 2-3 giorni è possibile avvertire dolore e fotofobia, sintomi generalmente controllabili mediante terapia medica. La visione sarà sfuocata per 3-5 giorni per poi migliorare progressivamente. Potrebbe essere necessario 1 mese per ottenere il massimo della prestazione visiva.
La PRK viene preferita ad una tecnica alternativa come la Lasik nei casi di cornea sottile, sindrome dell’’occhio secco, e in soggetti che svolgono attività potenzialmente traumatizzanti per l’occhio. In quest’ultimo caso infatti la PRK non prevedendo il taglio di un lembo corneale non espone al rischio di dislocazione traumatica del lembo.
LASIK (laser-assisted in situ keratomileusis) è una tecnica chirurgica che come la PRK utilizza il laser ad eccimeri per modellare la cornea in modo tale da correggere il vizio refrattivo. A differenza della PRK però in questa tecnica non viene rimosso l’epitelio corneale ma tramite un laser a femtosecondi si crea una sottile sezione a cerniera della cornea detta lembo corneale. Il chirurgo solleva il lembo appena creato, applica il laser ad eccimeri sullo stroma della cornea in modo da correggere il vizio di refrazione e completa la procedura riposizionando il lembo senza applicare punti di sutura.
Il vantaggio della Lasik rispetto alla PRK risiede nella mancata rimozione dell’’epitelio corneale che si traduce in minori fastidi nel periodo post-operatorio ed in un più rapido recupero visivo.
SMILE (Small Incision Lenticule Extraction) è una tecnica che prevede l’utilizzo di un unico laser a femtosecondi, il VisuMax® Zeiss, capace di creare, al di sotto della superficie della cornea, un lenticolo (pari al difetto visivo da correggere) che viene estratto dal chirurgo attraverso una microscopica incisione. Per questo motivo è una tecnica mini-invasiva che consente di trattare miopie anche elevate, e particolarmente adatta ai pazienti con sindrome dell’occhio secco.
Impianto di Lente Fachica è una tecnica chirurgica che prevede l’impianto all’interno dell’occhio di una lente capace di correggere il vizio refrattivo. La lente, morbida e in materiale biocompatibile, viene generalmente posizionata tra l’iride e il cristallino. Trattandosi di una chirurgia intraoculare è chiaramente più invasiva rispetto ad una tecnica laser e per questo motivo risulta indicata solo in quei pazienti che a causa di una cornea troppo sottile o di un vizio refrattivo troppo elevato non sono candidabili al trattamento laser.